Cambio vestiti almeno venti volte al giorno, e per lo più ne indosso svariati insieme. Fregandomene per lo più della stagione in corso.
Mi sveglio sola, pensando a te.
Sola.
Una parola grossa.
Uno gnometto sogna nella stanza di fronte.
Mi vesto mamma, fidanzata, figlia, in un ordine sempre casuale ma ritmato, e poi corro al lavoro. Cambio camicia, adattando sorrisi . Corro, finchè la clessidra non si svuota e tutto si blocca, al buio.
Gioco a poker col soffitto, che si limita ad ascoltare.
I vestiti sulla sponda del letto.
E’ nel silenzio che l’anima sprigiona la sua grandezza.
Solo la notte può assaporarne sussurri e colori.
Forse, anche questo blog.
Semplicemente me.